Nancy V.
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Qualche giorno fa mi è capitato di inviare il mio CV in risposta ad una loro offerta di lavoro su LinkedIn. Mi chiamano (e già qui avrei dovuto capire la bassezza dell’azienda in quanto nonostante sia una persona con una laurea magistrale sono stata chiamata SIGNORA e non DOTTORESSA, alludendo ad una confidenza mai data e mai chiesta, ma su questo ci arriverò di nuovo dopo) e mi chiedono di fissare colloquio, a cui dico si.
Il giorno dopo, mi presento, e mi accoglie il sign. M. a cui, dopo una breve presentazione, faccio subito presente di conoscere la logistica in quanto legata sentimentalmente ad una persona imparentata con un’altra azienda (a suo dire composta da “gentaglia”).
Tutto il colloquio è stato un continuo, puntare e SPUTARE sull’azienda di cui io, nonostante il mio legame, non c’entrassi nulla e ne fossi del tutto estranea (cosa più volte fatta presente in sede di colloquio), dicendomi che “qui rispettiamo la legge” che ahimè mio caro sign. M. le posso garantire che se ci sedessimo a tavolino io e lei sono certa che, al massimo saprebbe solo coniugare dei verbi e pronunciare qualche parola forbita trovata su qualche rivista e che di leggi lei non sa un bel nulla. Si veste di potere per l’azienda e si riempie la bocca perché rispetta il CCNL e la legge? Quindi sa bene, che affermare che un’altra azienda non rispetta la legge si tratta di calunnia, lo sa bene questo vero?
Dall’alto della sua sapienza, il sign. M quindi, ha denigrato il mio titolo di studi( ma questo si era già capito, in fondo, non sa nemmeno riconoscere una persona che ha un titolo da una che non ne ha, data l’ignoranza e soprattutto la DISCRIMINAZIONE nel chiamarmi signora) affermando che “non sa ne leggere ne scrivere”, una frase carina per dirmi sostanzialmente che non so far nulla perché priva di esperienza. Il che in parte è vero, ma non pensa che sarebbe bastato inserire qualche altra parola forbita del suo vocabolario per dirmelo in maniera educata? Ho effettuato altri colloqui con persone ben più preparate di lei e le posso garantire che mai, in nessun caso sono stata trattata cosi.
Il bello però viene alla fine, quando prima di andar via, dico al caro sign. M (data la confidenza che SI SON PRESI) di potermi chiamare con il soprannome con cui mi presento e con cui tutti mi chiamano. Mi risponde che non solo non mi avrebbe chiamato cosi (e che posso anche accettarlo) ma che il mio soprannome lo avrebbe dato al suo prossimo cane.
Caro sign. M, io oggi piango amaramente perché a quella chiamata probabilmente non avrei mai dovuto rispondere e sicuramente la sua maleducazione mi sarà da lezione per eventi futuri; ma, mi auguro che mai, e sottolineo mai, suo figlio si ritrovi un giorno a far un colloquio con una persona maleducata come lei che non sa riconoscere il valore di un titolo SUDATO, che non sa UMANAMENTE relazionarsi e che soprattutto sa vestirsi solo di potere quando in realtà, è solo un gran IGNORANTE e che rimarrà tale a vita.
Per tutti i ragazzi: scappate finché siete in tempo, ci sono aziende molto più valide di QUESTO SCEMPIO, che meriterebbe solo di chiudere !
Infine, ci tengo a ringraziare il sign. F, il quale durante il colloquio è stato un tantino più gentile.